E’ sempre più evidente che le politiche attuali non sono in grado di rispondere alla crisi. Il ristagno economico si protrae sostanzialmente dalla fine degli anni Settanta, senza che si sia pervenuti in questi decenni ad una vera e propria comprensione della natura della crisi. La prima parte del volume affronta questa problematica, attraverso una ricostruzione storica di quanto è successo negli ultimi quarant’anni, approfondendo gli ostacoli culturali che si oppongono ad un possibile sviluppo su una nuova base. La tesi fondamentale è che questa crisi non sia la manifestazione di una carenza di risorse, come ritiene il senso comune, ma dipenda dall’evoluzione contraddittoria di uno sviluppo che ha creato le condizioni di una possibile abbondanza, con le quali la società non è in grado di interagire coerentemente. Mazzetti esplora le possibili vie per superare la crisi, in modo coerente con i cambiamenti intervenuti nella società:
“La società è impensabile senza una cooperazione tra i soggetti che la compongono, e notoriamente le diverse società sono contraddistinte da modi di cooperazione, che esprimono diverse forme del potere sociale. La crisi, quando è concepita razionalmente, non è altro che il processo attraverso il quale la società prende involontariamente atto che le forme del potere, che per una fase storica hanno garantito una collaborazione positiva, si stanno disgregando. Non sono cioè in grado di mediare ulteriormente il processo riproduttivo, per come si svolgeva.”
“Il primo passaggio per capire la crisi sta, pertanto, nella corretta individuazione del momento storico in cui quel processo di disgregazione è iniziato.”
“Il secondo passaggio sta nell’approfondita comprensione degli aspetti positivi e di quelli negativi del rapporto che è stato investito da quella disgregazione, e dei limiti che lo contraddistinguono. Si tratta, in altri termini, di confrontarsi con il proprio modo di vita, accettandone la natura transeunte.”
“Il terzo passaggio consiste nell’analisi dei cambiamenti nella struttura della società, realizzati sulla base di quel rapporto, che sono diventati incompatibili con una sua ulteriore evoluzione, perché si sono oggettivamente spinti al di là dei limiti di quella base sociale.”
“Il quarto passaggio, infine, corrisponde all’indicazione delle nuove pratiche sociali e delle nuove istituzioni che appaiono corrispondenti ai cambiamenti intervenuti.”